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Elizabeth Bowen

Giunchiglie

E ALTRI RACCONTI

Interferenze 24
Settembre 1993
24 x 17 cm
61 pagine
13 euro

Di questo volumetto sono stati ultimati presso la tipolitografia Emmebigrafica cinquecento esemplari, cento dei quali contengono, fuori testo, una acquaforte di Emo Verkerk, stampata a mano con torchio calcografico su carta Magnani di Pescia.

A cura di Rosa Tavelli. Quattro tavole di Emo Verkerk. Pubblicato in collaborazione con la Galleria Massimo Minini, Brescia.

Elisabeth Bowen nasce a Dublino nel 1899, unica figlia di una famiglia borghese anglo-irlandese: il padre era avvocato e proprietario terriero. Passa l’infanzia a Bowen’s Court, la grande casa isolata che tanto spesso rivivrà nella sua ispirazione. Nel 1923 sposa Alan Cameron, un intellettuale, e nello stesso anno pubblica la sua prima raccolta di racconti con il titolo Encounters - ponendosi nell’alone della tradizione di H. James, di V. Woolf, che la conobbe e che l’ammirava, e K. Mansfield, per la raffinatezza dell’indagine introspettiva in mondi borghesi su cui incombe il fantasma dell’estraniamento. Divise la sua esistenza tra Bowen’s Court, Oxford e Londra, legata da rapporti di amicizia e di collaborazione con i più grandi intellettuali del suo tempo: E.M. Foster, H. Green, Lady Ottoline Morrel, Vita e Edward Sackville West, e la stessa V. Woolf. Alla scrittura di romanzi e di racconti affiancò una intensa attività giornalistico-saggistica. Viaggiò molto, prediligendo l’Italia, soprattutto dopo la morte del marito avvenuta nel 1952, e l’America, dove tenne numerose conferenze. Morì a Londra nel 1973.

Emo Verkerk, nato ad Amsterdam nel 1955, allievo di Ger Van Elk ad Haarlem dal '78 all'80, si è fatto notare in alcune mostre personali con Art & Project, Amsterdam, e nella mostra allo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1988.
Pittore di ritratti fin dal suo esordio, ha vissuto a volte con il soggetto del suo dipingere per meglio conoscerlo (lo scrittore Gerard Reeve). La sua prima apparizione in Italia a "Documentario", Milano dicembre 1992, nella mostra "Ritratti", invitato da Elio Grazioli; la sua prima personale in galleria da Massimo Minini, 1994, con dodici ritratti di personaggi italiani.

Consapevole di una ricchezza che non deve andare perduta, Elisabeth Bowen sa portarci dentro queste evocazioni di luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza; ci porta allo stupore di fronte alle cose, all’armonia paradiso perduto per le ombre che velano il puro gioco, al batticuore, all’attesa, alle prime interrogazioni sulla vita e sulla morte; ci porta a riconoscere la sostanza di cui si era fatti, di cui si è fatti. Tesse minuziosamente le pareti di una inequivocabile differenza.
Tutt’attorno ai protagonisti si muove la folla dei personaggi minori, creati con pochi tratti, descritti esclusivamente dall’esterno, e compiuti: ritratti spesso deliziosi, spesso pungenti: dall’ingenua e incredibile Miss Dora, a Miss Smyke, con la sua spada fiammeggiante, ad Adela, «coccodrillo e pantera», in quel quadro tangibile di lei che vestita da sera si aggiusta gli orecchini.
È il dettaglio colpito e illuminato (anche su un volto, anche nel discorso diretto) il cuore di questo incessante controcanto con il mondo esterno.
«Poteva un mondo che conteneva un copriteiera simile contenere la morte?».

Rosa Tavelli

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Emo Verkerk
Pasolini

Acquaforte
225 x 160 mm
50 esemplari firmati e numerati

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Emo Verkerk, la seconda grafica realizzata per la presente edizione ("Leopardi"), anch’essa con una tiratura di 50 esemplari firmati e numerati