INT022
Georges Bataille

L’amore di un essere mortale

Interferenze 22
Dicembre 1992
24 x 17 cm
32 pagine
13 euro

Di questo volumetto sono stati ultimati presso la tipolitografia Emmebigrafica cinquecento esemplari, cento dei quali contengono, fuori testo, una serigrafia di Pierluigi Pusole, stampata a mano su carta Magnani di Pescia.

Versione dal francese di Andrea Chersi. Nota di Laura Chersi. Quattro tavole di Pierluigi Pusole. Pubblicato in collaborazione con la Galleria Massimo Minini, Brescia.

Spesso mal tradotto, mal compreso, saccheggiato senza lucidità, Georges Bataille (1897-1962) rimane attuale nella sua ricerca dell’espressione autentica della realtà. Tutta la sua opera è un immenso diario, astioso nei confronti delle fondamenta della vita. Ha forgiato la propria idea di bellezza nel legame profondo di godimento e sofferenza. L’apparire della sovranità vera, per lui, si disconosce ogni volta se non si assume rispetto per ciò che definisce l’esistenza come sodalizio di vita e morte. Pensa che la civiltà voglia e abbia sempre desiderato neutralizzare la violenza apparente del negativo trasformando le energie distruttrici in elementi di moto irriflesso, in bollori sotto una superficie bagnata appena da leggi, che proibiscono le immagini dubbie e polari dell’esistenza. Cerca di carpire il segreto dell’angelo nero, dentro di noi, nella mescolanza degli elementi che si producono, muoiono e riproducono se stessi in un destino eterno di perdita e di non rassegnato bisogno di compiere l’unità. Quest’ultima è nella morte, ma in quell’attimo viene anche immediatamente perduta; per questo dovrà essere riprodotta in altro modo. C’è allora la scena estetica e letteraria: rito macabro di compimento simbolico della verità.
Per Bataille l’immaginazione può adempiere il sacrificio del soggetto sottoponendo se stessa ad immense torture di godimento. Il potere, la sovranità costituita all’esterno del soggetto nella sua pazzia legislatrice è un sostituto della forza creativa del pensiero, quando soprattutto non si svela produttiva-annichilente negli uomini, pur essendo presente nel loro ardore di esseri, che profondamente vorrebbero essere satiri. Forse per lui non c’è altra ragione per capire l’adesione delle masse a certi sistemi totalitari e al loro orrore, se non richiamandosi a questa forza di negatività rimossa, che non ha il coraggio di vivere in sé e di ricreare da sé il tutto - divino della coscienza.
Fra le numerose opere di Georges Bataille ricordiamo Storia dell’occhio (1928), L’esperienza interiore (1943), Il colpevole (1944), L’abate C (1950), L’erotismo (1957), La letteratura del male (1957), L’azzurro del cielo (1957).

Pierluigi Pusole è nato a Torino nel 1963. Autodidatta, inizia a dipingere con l’amico Bruno Zanichelli alla metà degli anni Ottanta. Molto vicino all’ambiente della musica rock, tiene le prime mostre nella galleria di Guido Carbone che lo impone all’attenzione; Corrado Levi avrà una parte fondamentale nell’affermazione del suo lavoro, recentemente consacrato ad «Aperto», Biennale di Venezia 1990.

È possibile l’amore autentico, quello capace di elevarsi alla verità; dipende esso dall’anima e per un’illusione si mutua dal corpo? Anche Ficino e neoplatonici pensavano che esso precedesse la corporeità, che fosse stellare e che rendesse l’ignaro corpo infiammato di spiriti e fantasmi, ma una dottrina del genere presuppone un impianto inumano per non dire divino. In effetti è difficile contestare tale possibilità dopo aver esperito l’inesaurito desiderio di infinito, che il senso proprio d’amore e l’oggetto amato manifestano e non soddisfano nella parsimonia delle loro possibilità. Ci si può spingere insaziati o verso l’assoluto, immagine di un nulla risucchiante, o verso l’altro nulla inquieto, che sprofonda interiormente nella divisibilità senza fondo, senza punto d’inizio, che appare simile ad un anello circolare riempito di aria nera sempre perfettamente penetrabile all’infinito. Anche lo Stato potrebbe, per Bataille, avanzare tale pretesa di essere la totalità sovraindividuale, ma sembra subito che neppure esso possa essere o rappresentare la totalità cercata. Anche se esso non perisce nella sorte mortale degli individui, non è ancora un buon candidato a sostenere tale ruolo.

Laura Chersi

INT022
Pierluigi Pusole

Serigrafia
230 x 160 mm
100 esemplari firmati e numerati