Il sipario di Maissa
Ozî 53
Aprile 2004
17 x 12 cm
92 pagine
ISBN 9788888845173
11 euro
Di questo volumetto sono stati ultimati presso la Tipolitografia S. Eustacchio trecento esemplari, settanta dei quali contengono, fuori testo, unacquaforte di Luciano Pea, stampata a mano con torchio calcografico su carta Hahnemühle.
Postfazione di Daniela Bisagno. Nota di Roberto Carifi.
Roberto Baghino vive a Genova, dove è nato il 18 dicembre 1964. Lavora presso il Centro Ricerche Scienze Umane. È redattore della rivista culturale Il Cormorano.
Ricordo un enunciato di Marina Cvetaeva: "A me la terra è indispensabile come ad Anteo, per staccarmene bruscamente". In queste parole è interamente contenuto il senso dello strappo, della decisione che destina alla poesia. Analoga Stimmung induce Maissa ad appuntare nel suo diario che "nelle terre di orizzonti bassi o si striscia o ci si innalza". Maissa è destinata a sollevare se stessa, a sollevare il velo di unesistenza greve per aprirsi alla nudità e alla leggerezza del canto e delleros. Raramente lascesi e il distacco sono stati descritti con altrettanta forza, come riesce a fare Baghino in questo testo che in un crescendo drammatico e lirico mostra la spoliazione che accomuna mistica e poesia. Il sipario di Maissa è un testo di forte intensità metaforica, il diario di unesperienza interiore dolente e tuttavia gioiosa, segnata da quel tormento liberatorio che con le parole di Simone Weil potremmo definire "dolore di germinazione", la ferita e lemorragia da cui scaturisce la nuova nascita.
Roberto Carifi