PSG012
Jean Genet

Il bagno penale

Passaggi 12
Aprile 2010
24 x 17 cm
51 pagine
ISBN 9788888845807
13 euro

Di questo volumetto sono stati ultimati presso la tipografia Artigianelli trecento esemplari, cento (70+XXX) dei quali contengono, fuori testo, un’acquaforte e acquatinta di Peter Halley, stampata a mano con torchio calcografico su carta Magnani Pescia nella stamperia Corrado Albicocco di Udine.

A cura di Federica Cremaschi. Prefazione di Pasquale Di Palmo.

«La verità di una ferita può rapprendersi nella garza policroma che la cela ornandola, e la scopre svelandone la virulenza rappresa, nell’istante della sostituzione. Genet canta la ferita in forma di rosa, per riconoscerla sfregio, in un attimo di lancinante perspicuità, prima che risbocci. Il suo ricamo è l’intaglio della carne ferita. Egli amplifica la metastasi, proroga l’estasi.» Queste parole di Jonny Costantino possono idealmente introdurre Il bagno penale, che costituisce uno dei tasselli meno conosciuti dell’opera di Jean Genet (Parigi, 1910-1986). Questa anomala pièce teatrale, qui presentata per la prima volta in italiano, fu scritta alla fine degli anni Cinquanta e pubblicata postuma nel 1994 per le edizioni L’Arbalète, corredata dalla sceneggiatura cinematografica recante lo stesso titolo. Il bagno penale rientra, a buon diritto, in quel disegno articolato di riscoperta della dimensione teatrale (anche se in ambito fortemente antiaccademico) che pervade la seconda parte dell’opera dello scrittore, dopo le prove iconoclastiche riguardanti la narrativa e la poesia. Come in altri testi di Genet la vicenda è ambientata in carcere, dove i rapporti umani appaiono regolati dalle leggi che scandiscono la vita dei detenuti: protervia, accidia, tradimento si alternano al cameratismo, all’erotismo, all’ammirazione incondizionata nei confronti di figure, come quella del condannato a morte, che incarnano la dimensione mitica dell’eroe greco.

PSG012
Peter Halley

Acquaforte e acquatinta
400 x 500 mm
70+XXX esemplari firmati e numerati