OZI043
T. S. Eliot

La terra desolata

Ozî 43
Novembre 2002
17 x 12 cm
45 pagine
11 euro

Di questo volumetto sono stati ultimati presso la Tipolitografia S. Eustacchio trecento esemplari, cento dei quali contengono, fuori testo, una litografia di Pirro Cuniberti, stampata su cartoncino bristol e colorata a mano dall’artista.

A cura di Giuseppe Massara. Nota di Nadia Fusini.

Thomas Stearns Eliot fu uno dei più grandi poeti del Novecento e certamente quello che meglio ha saputo interpretare, con lucida e penetrante bellezza, il tempo della modernità. Nacque a Saint Louis nel Missouri nel 1888, si formò ad Harvard e dal 1915 si stabilì a Londra, dove visse fino alla morte, avvenuta nel 1965. La sua opera maggiore è La terra desolata, poema pubblicato nel 1922, nel quale in uno stile originalissimo è compiutamente espressa la drammatica percezione della fine di quella visione unitaria del mondo su cui aveva lungamente riposato la coscienza dell’occidente. Questo testo è dunque una delle chiavi per capire anche la nostra epoca. In esso Eliot mostra la sua vastissima conoscenza della letteratura e cultura dei secoli passati e particolarmente di Dante, poeta che lo influenzò anche attraverso Ezra Pound, figura eminente della cultura tra le due guerre e vicino a Eliot durante la stesura del poema.
Tra le opere di Eliot vanno segnalati l’altro poemetto Mercoledì delle ceneri (1930) e i Quattro quartetti (1935-42) oltre che il teatro. Eliot ha dato inoltre un contributo notevole alla critica letteraria, che non può essere ignorato soprattutto nel quadro del primo Novecento e della rivalutazione della poesia del Seicento. Anche per questo motivo, la sua produzione risente della consapevole formulazione di una poetica esemplata sulla conoscenza dei classici; e tuttavia essa risulta naturalissima per l’acuta sua percezione della contemporaneità che tocca nel profondo il lettore moderno. Da questo punto di vista, la poesia eliotiana ha quel respiro universale che travalica i confini delle letterature nazionali per rivolgersi a tutti gli uomini. Nel 1948 venne conferito a T.S. Eliot il premio Nobel per la letteratura e ancora oggi la sua presenza e la sua influenza sulla poesia dei nostri giorni sono vivissime.

I. La sepoltura dei morti.

Aprile è il mese più crudele
Genera dalla terra morta
I lillà, e memoria mischia
E desiderio, con le
Piogge di primavera
Smuovendo le torpide
Radici. Ci mantenne
Ben al caldo l’inverno,
Ricoprendo la terra
Di neve colma d’oblio,
Nutrendo un po' di vita
Coi suoi rami secchi.
L’estate ci sorprese con un
Acquazzone sullo Starnbergersee;
Ci fermammo nel colonnato,
Uscendo al sole nell’Hofgarten,
A ber caffè, parlare un’ora.
Bin gar keine Russin; stamm’aus Litauen, echt deutsch.
Da piccoli, dall’arciduca,
Mio cugino, mi mise su una
Slitta: ero terrorizzata.
Diceva: Marie, Marie, tienti
Forte. E giù andammo. I monti, lì
Ti senti libero. Di
Notte, la maggior parte leggo,
E poi d’inverno me ne vado al sud.

OZI043
Pirro Cuniberti

Litografia colorata a mano
110 x 160 mm
100 esemplari firmati e numerati