Opuscoli Sandro Lombardi 22
Aprile 2007
24 x 17 cm
46 pagine
11 euro
Stampato in cinquecento esemplari presso la Tipolitografia Queriniana.
Copione di Gabriele DAnnunzio. Interventi e testi di Marco Giorgetti, Riccardo Ventrella, Beatrice Paolozzi Strozzi, Andrea Baldinotti, Sandro Lombardi, Federico Tiezzi. Quattro illustrazioni.
Fondato nel 1972 a Firenze con il nome di Carrozzone, il gruppo teatrale di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi si è segnalato sin dai suoi esordi come una delle realtà più interessanti e innovative nel panorama italiano ed europeo. Attraverso svariate metamorfosi (Magazzini Criminali, Compagnia Teatrale I Magazzini), la compagine fiorentina ha assunto nel 2001 il nome di Compagnia Lombardi-Tiezzi.
In linea con la propria aspirazione a rinnovare, come egli stesso avrebbe scritto, qualche anno più tardi (nellintroduzione alla Vita di Cola di Rienzo), gli abiti e i costumi di un signore del Rinascimento, DAnnunzio venne fissando sul copione ciò che presto si sarebbe fatalmente delineato negli interni della sua casa. La Capponcina, lantica residenza della famiglia Capponi su cui aveva finito per appuntarsi lattenzione del poeta ormai in atto di abbandonare ancora una volta lAbruzzo, divenne rifugio e insieme quotidiano palcoscenico di unesistenza inimitabile, destinata a vedere intrecciarsi indissolubilmente la genesi di molti testi letterari, le presenze femminili voluttuosamente amate, gli oggetti di un arredo che, giorno dopo giorno, assumeva i toni di un ininterrotto diario interiore. E fra questi, come vedremo, anche una commovente traccia del Sogno.
Un piccolo poema drammatico, come ebbe a definirlo lo stesso DAnnunzio al suo traduttore francese Georges Hérelle - che vive di memorie terribili e di affetti destinati a non sfociare mai in amore. Chi damore sè nutrito (Isabella) lo ha, infatti, perduto per sempre; chi anela a raccoglierne i frutti (Beatrice, la sorella della protagonista innamorata, probabilmente, del fratello dellucciso, Virginio, che però è attratto da Isabella) non troverà che rimpianto.
Andrea Baldinotti