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I Magazzini

Ebdòmero

di Giorgio De Chirico

Opuscoli Sandro Lombardi 4
Gennaio 1993
24 x 17 cm
23 pagine
11 euro

Stampato in cinquecento esemplari presso la tipografia Emmebigrafica di Brescia.

Interventi e testi di Giorgio De Chirico, Franco Quadri, Sandro Lombardi, Federico Tiezzi, Giovanni Comisso, Roberto Longhi, Alberto Arbasino, Giovanni Macchia, Nico Garrone. Due fotografie di scena di Marcello Norberth. Due opere di Giorgio De Chirico.

Fondato nel 1972 a Firenze con il nome di Carrozzone, il gruppo teatrale di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi si è segnalato sin dai suoi esordi come una delle realtà più interessanti e innovative nel panorama italiano ed europeo. Attraverso svariate metamorfosi (Magazzini Criminali, Compagnia Teatrale I Magazzini), la compagine fiorentina ha assunto nel 2001 il nome di Compagnia Lombardi-Tiezzi.

"E allora incominciò la visita di quello strano edificio..." Un edificio camaleontico abitato da fantasmi di tutte le epoche, divinità dell’Olimpo in libera uscita, gladiatori in posa da quadro vivente, pirati, apostoli dell’avanguardia frequentatori di caffè, artisti rompiballe e critici fumosi, statue parlanti di anziani quinquagenari, graziose birraie e piangenti mogli di severi Prefetti, maniaci, angeli a molla, onesti lavoratori incolonnati sullo sfondo di campagne e metropoli. E così via elencando perché il flusso immaginario di Ebdòmero alias De Chirico è davvero inarrestabile. Imprendibile. Il suo edificio in continua mutazione, pieno di sorprese, trabocchetti, scale che non giungono in nessun luogo, porte che si aprono su paesaggi marini, interni navigabili in barca e poltrone da salotto borghese nella valle, mi ha ricordato le pareti mobili del film "Grand Hotel des Palmes" che avevo sceneggiato una decina d’anni fa con Memè Perlini sulla scorta degli "Atti relativi alla morte di Raymond Roussell" raccolti da Leonardo Sciascia nella questura palermitana. Un "locus solus" sospeso tra la vita e la morte, un punto di confine e di non ritorno affollato di sogni apocalittici, ricordi malati, presentimenti funerei e capriole di felicità sulla propria bara.

Nico Garrone

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Marcello Norberth, fotografia di scena tratta dal volume