INT010
Federico Tiezzi

La bellezza della quiete amorosa

Interferenze 10
Dicembre 1987
24 x 17 cm
56 pagine
13 euro

Di questo volumetto sono stati ultimati presso la Tipografia Artigiana mille esemplari, cinquanta dei quali contengono, fuori testo, un’acquaforte di Giorgio Bertelli, stampata a mano con torchio calcografico su carta Magnani di Pescia.

Federico Tiezzi è nato a Lucignano, profonda campagna toscana a metà strada tra Arezzo e Siena. Tra Piero della Francesca e Federigo Tozzi. Si trasferisce a Firenze nei primi anni ’70 dove studia Storia dell’Arte con Roberto Salvini, laureandosi nel 1977 con una tesi su Claus Sluter. Contemporaneamente si dedica al teatro: con il suo gruppo (Magazzini Criminali) realizza, in veste di regista e attore, una serie di spettacoli che suscitano molto clamore.
Perdita di Memoria (Ubulibri 1986) raccoglie tre suoi recenti testi drammaturgici: Genet a Tangeri, Ritratto dell’Attore da Giovane e Vita Immaginaria di Paolo Uccello. Per la sua recente edizione scenica del romanzo di Samuel Beckett Come è ha ottenuto il premio Ubu 1987 per la miglior regia.

In treno, di ritorno da Venezia, pomeriggio tardo, quasi buio, vetri rigati, impossibile spingere lo sguardo alla campagna, che sparisce; dopo aver visto, di Wilson, Einstein on the beach o Education di Meredith Monk, ripensando, sedili di legno di seconda, dodici anni fa, Dio, quanto tempo! ho appreso, dal giornale tenuto alto da qualcuno di fronte a me, che Pasolini era morto. Ebbi all’improvviso, e senza alcuna volontà di richiamarla presente al pensiero, l’immagine dell’Ultima Cena di Leonardo al Refettorio delle Grazie, a Milano, un’opera che non amo ma l’unica che mi si presentò chiara e definita, quasi a lenimento. E mi apparve, di quel largo affresco, solo una zona, come se, trasformato il mio sguardo nell’ottica di una cinepresa, solo quel particolare avessi fissato, cancellando il resto.
La parte inquadrata era la testa dell’apostolo Giovanni, che si piega, alberello, alla spalla del Cristo.
Era un giorno di sciacalli, di tigri, di iene: quell’immagine è stata la mia trincea.
Dodici anni dopo ho scritto questo racconto dove appare il nome dell’Apostolo, nome alla cui essenza spirituale ho affidato il congegno della possibile definizione della quiete amorosa.

INT010
Giorgio Bertelli

Acquaforte
225 x 160 mm
50 esemplari firmati e numerati