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Sulla natura e sulle cose ho la mia idea personale, e non somiglia in nulla a quella di nessun altro e non ammetto che le civiltà, le nazioni, le religioni, le culture vengano a rompermi con le loro concezioni e mi dicano: ecco sulla natura profonda del caos e della cacofonia, dell'ingiustizia e del delitto del creato, ciò che è stato trovato dai tuoi padri spiriti e ciò che è, e tu pensa sotto il giogo dello Zodiaco dalle dodici case (e perché non 13 o 19 e perché delle case e non delle tazze di cessi, dei gorghi di agonia?). Ho la mia idea sulla nascita, sulla vita, sulla morte, sulla realtà e il destino, e non ammetto che me se ne imponga o suggerisca un'altra, perché non condivido nessuna delle idee generali su cui potrei avere con un altro uomo che non sia io l'occasione di incontrarmi.
Antonin Artaud
SEI LETTERE A ANDRÉ BRETON
A cura di Carlo Pasi
Con quattro tavole di Sol LeWitt

€13,00 | 1992 | 24x17cm | 37 pagine

Edizione limitata in 100 esemplari numerati e firmati da Sol LeWitt

Di Antonin Artaud (Marsiglia, 1896 - Ivry-sur-Seine, 1948) poeta, attore, drammaturgo, disegnatore, di straordinaria forza e originalità, sono apparsi in italiano: Al paese dei Tarahumara, Il Monaco raccontato da Antonin Artaud, Il teatro e il suo doppio, I Cenci, Eliogabalo, Van Gogh, il suicidato dalla società e L'ombelico dei limbi.

Sol LeWitt, nato nel 1928 da genitori russi emigrati negli USA, è riconosciuto come fondatore e punto di cerniera tra arte Minimal e Concettuale. Sono del 1966 i suoi «paragraphs on conceptual art» e del 1969 le «Sentences on Conceptual Art». Molto vicino all'Italia, dove ha avuto mostre e riconoscimenti ovunque, vive e lavora a Spoleto una buona parte dell'anno, e forse possiamo credere che il soggiorno italiano abbia lasciato qualche traccia nel suo lavoro.
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